Per molti italiani la lingua inglese è un vero e proprio oggetto sconosciuto. Sebbene nella vita quotidiana ascolti e tenda ad utilizzare passivamente numerosi termini stranieri, il tipico italiano si orienta con grande difficoltà nella giungla degli idiomi esteri. Prova di ciò sono i dati dei risultati dei test come il TOEFL, uno degli esami più diffusi della lingua inglese: fino a qualche anno fa, le prestazioni dei candidati italiani che si sottoponevano a questa prova si collocavano al penultimo posto in Europa (peggio di noi si piazzava solo il Kosovo).
Lavoro e carriera: perché è importante conoscere l’inglese
Certo, la situazione è gradualmente migliorata nel corso degli ultimi anni, soprattutto grazie alla diffusione capillare di internet e alle variegate possibilità offerte dalla mobilità internazionale. I nostri “millennials” possono ora viaggiare, risiedere all’estero, studiare ed effettuare esperienze formative fuori dall’Italia con maggiore facilità rispetto al passato. Tuttavia, se paragoniamo il nostro livello medio della conoscenza delle lingue straniere (e in particolare dell’inglese) con quello di altri paesi europei, il confronto è impietoso. Tutto questo si ripercuote anche nel tessuto economico del paese. Prendiamo ad esempio il turismo: siamo tutti consapevoli che l’Italia possiede delle bellezze uniche nel loro genere (mare, montagna, colline, tradizioni eno-gastronomiche ecc) che purtroppo non siamo in grado di valorizzare efficacemente, anche per via dell’incapacità di promuoverle sia a casa che all’estero utilizzando con padronanza le lingue straniere. Questo è solo uno dei tanti esempi che si possono citare per rimarcare la stagnazione di molti settori produttivi dovuta alla mancanza di “language skills”, decisive in ambiti come l’import / export.
Alla luce di questo scenario, conoscere le lingue straniere, prime fra tutte l’inglese, consente di moltiplicare le prospettive professionali: chi padroneggia la lingua di Sua Maestà si può candidare non solo nei due settori citati (quello turistico e quello dell’import / export) ma anche nel campo della ricerca accademica e nell’ambito della finanza, senza dimenticare il campo dell’information technology. Si tratta di aree caratterizzate dall’internazionalizzazione della forza lavoro, dove si utilizza spesso l’inglese come lingua franca. Ugualmente importante è la conoscenza di questa lingua nel settore delle organizzazioni non governative, una direzione presa in considerazione da molti giovani italiani desiderosi di viaggiare e di cimentarsi in progetti di solidarietà internazionale.
Conosci veramente l’inglese?
Ovviamente quando si parla di conoscenza delle lingue ci si riferisce ad un livello che consente di utilizzare l’idioma con sicurezza in tutte le sue dimensioni (orale, scrittura, ascolto). Sono numerosi infatti coloro che asseriscono di conoscere bene l’inglese (per aver frequentato un semplice corso di poche ore), sottovalutando la difficoltà di gestire con padronanza una lingua straniera. In ambito professionale è richiesta la capacità di redigere velocemente testi in forma corretta, coordinare gruppi di lavoro e comunicare via mail e al telefono, tutto questo in inglese. Siamo veramente sicuri che tutti i sedicenti English speakers siano in grado di affrontare con successo questi compiti? Al fine di muoversi con sicurezza in un ufficio comunicando in inglese, è necessario disporre almeno di un livello C della lingua, che secondo il QCER (il “Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue”) indica il possesso di competenze quali autonomia, efficienza e padronanza anche di fronte a situazioni complesse.
Imparare a parlare l’inglese (veramente!) è quindi essenziale, sia in ambito personale che professionale. Per quanto riguarda l’arricchimento culturale, occorre considerare che gran parte dei contenuti sul web (notizie, film, serie televisive, spettacoli) è in inglese. Conoscendo questa lingua si moltiplicano quindi esponenzialmente le fonti relative a dati ed informazioni.
Per quel che concerne le prospettive lavorative (leggi come superare un colloquio in lingua inglese), uno dei vantaggi più immediati legato alla buona conoscenza dell’inglese è l’accesso alle possibilità formative. Ci si potrà iscrivere a corsi di specializzazione, lauree, master e dottorati all’estero, rendendo appetibile il proprio curriculum agli occhi delle aziende. Anche in questo caso, per poter essere accettati ad un percorso formativo in lingua straniera, sarà necessario dimostrare di essere in possesso delle sufficienti competenze linguistiche attraverso degli appositi certificati, che potranno essere ottenuti con la frequenza di un corso d’inglese.
I diversi corsi d’inglese
Frequentare un corso per imparare la lingua inglese è quindi essenziale per migliorare la propria cultura personale, per viaggiare con sicurezza e per incrementare le prospettive di carriera. Le possibilità presenti attualmente sono molto variegate: si può scegliere di seguire un corso online o si può optare per una scuola di lingue, interagendo con gruppi o solamente con l’insegnante. Inoltre, si troveranno su internet centinaia di applicazioni da poter scaricare sullo smartphone, per impratichirsi attraverso esercizi durante il tempo libero o mentre si viaggia in metropolitana per recarsi al lavoro. I metodi di insegnamento proposti sono anch’essi molto vari: alcuni si basano prevalentemente sull’ascolto, altri si focalizzano sullo studio delle regole grammaticali, altri ancora prediligono un approccio visuale ed interattivo. Il metodo adottato dal Wall Street English, ad esempio, combina le tradizionali tecniche pedagogiche con innovativi strumenti informatici, in modo tale da garantire dei materiali formativi sempre interessanti e all’avanguardia.
Al fine di trovare lo stile più adatto alle proprie caratteristiche, si consiglia di effettuare una lezione di prova, analizzando i pro ed i contro di ogni approccio, per poi puntare su quello che offre maggiori potenzialità di apprendimento concreto.
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